woman examining breasts

Per combattere i tumori esistono due possibili strategie: evitare che la malattia compaia, adottando uno stile di vita sano (prevenzione primaria), oppure diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti a livello clinico (prevenzione secondaria). Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale una certa malattia, nello specifico un tumore, in persone asintomatiche. In un programma di screening organizzato, l’azienda sanitaria invita direttamente l’intera fascia di popolazione ritenuta a rischio di sviluppare una certa malattia, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti. 

L’adesione al programma è del tutto volontaria. Il test impiegato per lo screening del tumore della mammella è la mammografia, ovvero una radiografia delle mammelle. L'esame si esegue appoggiando le mammelle una per volta su un piano, dove vengono leggermente compresse e radiografate in senso orizzontale e in senso verticale. L’esame di solito non è doloroso e non è associato ad alcun rischio per la salute, dato che le dosi di radiazioni emesse sono molto basse. Recentemente sono state introdotte nuove apparecchiature digitali 3D che in futuro potrebbero sostituire i vecchi mammografi anche nello screening. Lo screening per il cancro del seno, secondo le indicazioni del ministero della Salute italiano, si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e in questa fascia di età può ridurre del 40 per cento la mortalità per questa malattia. Secondo alcuni esperti l'estensione della mammografia alle quarantenni potrebbe garantire una ulteriore riduzione della mortalità per cancro al seno, anche se inferiore a quella che si ottiene nella fascia 50-69 anni. Inoltre, l'allungamento della durata media della vita e il protrarsi di un buono stato di salute anche in età più avanzata fanno ritenere che possa essere vantaggioso offrire lo screening anche a donne fino ai 74 anni. Il 5-7 per cento dei tumori del seno è legato a fattori di rischio di tipo ereditario, tra cui anche la mutazione dei geni BRCA 1 o BRCA 2. Per le donne sane con storia familiare di carcinoma mammario o portatrici di una mutazione è previsto un programma di sorveglianza clinico-strumentale personalizzato: diverse Regioni hanno attivato percorsi specifici che prevedono una risonanza magnetica (RM) con mezzo di contrasto a cadenza annuale, a seconda dei casi associata a mammografia e/o ecografia; questo screening per chi ha fattori di rischio ereditari viene effettuato a partire dai 25 anni oppure, a partire da 10 anni prima dell’età di insorgenza della malattia del familiare più giovane.

Prevenire mi salva la vita

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